La via delle bare
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2039-2281/10103Abstract
Il metodo strutturalista, già sperimentato nell’analisi della parentela e dei miti, e la Via delle Maschere di Lévi-Strauss sono al centro del presente articolo; il celebre saggio dell’antropologo francese è qui testato sull’analisi delle sculture funerarie abebu adekai dei Ga del Ghana. Lévi-Strauss, oltre a chiedersi se non fosse possibile applicare il metodo strutturalista anche allo studio delle ‘opere plastiche’, aveva pioneristicamente osservato come l’arte fosse ben altro che un superfluo epifenomeno, e fosse invece una fonte straordinaria per comprendere aspetti della politica, dell’economia e della società in cui essa è inserita. Il saggio, oltre a riprendere ed approfondire la questione del metodo in rapporto ai sarcofagi funerari dei Ga, intende ragionare su quanto benefico e di assoluto giovamento possa essere il lascito di Lévi-Strauss nel ripensare in modo auto-riflessivo la postura epistemologica adottata dall’antropologa nelle diverse fasi della ricerca, al fine di comprendere l’opera, in questo caso l’oggetto funebre, quale processo relazionale e sistemico nel contesto in cui è inserito.Downloads
Pubblicato
2019-12-07
Come citare
Bonetti, R. (2019). La via delle bare. Antropologia E Teatro. Rivista Di Studi, 10(11), 214–239. https://doi.org/10.6092/issn.2039-2281/10103
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