La ri-codificazione corporea nella Commedia dell'Arte di Claudia Contin
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2039-2281/3282Parole chiave:
Benfatto, Commedia dell'Arte, Contin, lavoro corporeoAbstract
Abstract – IT
Questo articolo è il frutto di una tesi di Laurea triennale in Antropologia dello Spettacolo. In particolare viene analizzato il percorso che Claudia Contin e Ferruccio Merisi hanno compiuto per giungere ad una ricodificazione corporea delle Maschere della Commedia dell'Arte. Attraverso lo studio dei documenti disponibili, sia scritti che di tipo iconografico, i due artisti si soffermano dapprima sul personaggio di Arlecchino per poi espandere la ricerca a tutti i restanti Caratteri. Lo scopo è quello di ritrovare la struttura archetipica di ogni personaggio della Commedia dell'Arte, cioè di trasformare ogni atteggiamento psicologico, e quindi soggettivo, in atteggiamento corporeo, più universale. Diventa quindi fondamentale la costruzione di una maschera corporea che possa tradurre in deformazioni fisiche quelle caratteristiche che i personaggi di Commedia dell'Arte si trascinano da secoli. Ciò richiede un enorme lavoro sul corpo dell'attore, il quale deve letteralmente indossare questa maschera corporea prima ancora della maschera di cuoio. Il viaggio nel mondo di Arlecchino si compone di molteplici tappe che arricchiscono ciascuna la qualità del lavoro, così ché si evidenzieranno in alcuni personaggi tratti di codificazioni provenienti da altre culture. Ecco che, per esempio, elementi del Kathakali e delle Tarante del “nostro” Sud possono convivere con sereno conflitto all'interno di uno stesso Carattere. Si tratta di acquisire precisione da chimico affinché si renda possibile la reazione tra sostanze profondamente diverse. Il lavoro più che ventennale dell'attrice friulana ha portato alla costituzione di un linguaggio diverso per ogni Carattere, linguaggio insegnabile, trasmissibile e codificato. In una parola: duraturo.
Abstract – EN
This article is the result of an undergraduate thesis in Anthropology of the Show. Particularly, it analyzes the path covered by Claudia Contin and Ferruccio Merisi to reach a corporal recodification of the Masks of the Comedy of Art. Through the study of the available documents, both written and iconographics , the two artists firstly dwell upon the character of Arlecchino (Harlequin) and subsequently they expand the research to all the others Characters. The purpose is find again the archetypal structure of every character of the Comedy of Art, hence to transform every psychological attitude, and therefore the subjective one, in a corporal attitude, more universal. So, it becomes fundamental the construction of a bodily mask which can translate in physical deformations those features that the characters of Comedy of Art have kept for centuries. All this implies an enormous job on the actor’s body, who literally has to wear this corporal mask even before the leather one. The journey into the world of Arlecchino is composed by various steps; each of these enriches the quality of the job, therefore in some characters have been highlighted traits of codifications which come from other cultures. And so, for example, certain elements of Kathakali and Southern Italy’s Tarante can live together with serene conflict inner the same Character. It deals with acquiring chemist precision to make possible the reaction among deeply different substances. A more than twenty years long job by this Italian actress has brought the creation of a different language for every Character, a teachable, transmissible and codified language. In one word: lasting.
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