Athol Fugard. Un ritratto
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2039-2281/7557Abstract
In questo ritratto del drammaturgo sudafricano Athol Fugard (nato nel 1932) è rievocata un’esperienza teatrale durata mezzo secolo, fortemente innestata nelle vicende politiche di quel paese, tra apartheid e post-apartheid, repressione e liberazione. Dagli esordi, ancora legati al naturalismo, ai drammi degli anni Sessanta e Settanta, che parzialmente risentono dell’influenza di Beckett (capolavoro è probabilmente Sizwe Bansi è morto, 1972), sino alla produzione più recente, dove affiora una vena cupamente pessimista, è ripercorsa la carriera di un drammaturgo (che è anche romanziere e attore) tra i più dotati della sua generazione e che risulta ancora relativamente malnoto in Italia.
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