Il teatro come bene relazionale: un contributo dalla scienza economica

Autori

  • Alessandra Todesco

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2039-2281/6253

Abstract

La differenza tra la maggior parte delle forme d’arte e il teatro viene alla luce in un aspetto elementare: il teatro nasce come relazione non riproducibile tra individui. Le qualità costitutive dell’esperienza teatrale, corporeità e compresenza di alterità, portano alla luce alcuni tratti essenziali di questo bene, e lo rendono interessante ai fini di un’analisi economica che consideri quest’arte come bene relazionale. Secondo questo approccio, il bene teatro si configura come fenomeno culturale che non può essere concepito come semplice “servizio pubblico”, ma piuttosto come risorsa desiderabile, bene nel senso etico del termine, qualcosa di buono per la civiltà. Visto come bene relazionale il teatro è un’esperienza che porta ricchezza al tessuto umano e a quello sociale con un’influenza sempre più nota sulla felicità delle persone, sulla qualità della vita, sulla crescita globale, che non dimentichi l’importanza del benessere dei singoli per realizzare il benessere dell’intera società.

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Pubblicato

2016-07-20

Come citare

Todesco, A. (2016). Il teatro come bene relazionale: un contributo dalla scienza economica. Antropologia E Teatro. Rivista Di Studi, 7(7). https://doi.org/10.6092/issn.2039-2281/6253

Fascicolo

Sezione

Dossier: Divenire amatore, divenire professionista (a cura di Margherita De Giorgi e Cinzia Toscano)