Le grand Architecte della Compagnie Pseudonymo (2013) e Sonno della compagnia OPERA (2011): due modalità narrative a confronto
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2039-2281/6056Parole chiave:
pseudonymo, opera, teatro di figura,Abstract
Il presente articolo si pone come obiettivo di mostrare come lo spettacolo Sonno, della compagnia OPERA, e Le Grand Architecte della compagnia francese Pseudonymo, tramite una loro analisi comparativa, possano essere presi come esempio del riemergere di modalità narrative nel teatro contemporaneo. La teoria teatrale attuale ha infatti spesso asserito il distacco definitivo e radicale dalla narrazione di produzioni di questo genere, nelle quali il dispositivo visuale è dominante. Il mio intento non è dunque semplicemente quello di accostare due realtà artistiche, quanto piuttosto quello di assumere questi due elementi come casi emblematici all’interno di un discorso più generale: la mia tesi vuole infatti dimostrare come la loro drammaturgia eminentemente visiva, ovvero la strutturazione di suoni, luci, e azioni dei performer, evoca allo spettatore delle tematiche e associazioni narrative. Nello svolgimento dell’articolo inizierò pertanto da un breve stato dell’arte, in seguito mi soffermerò nel dettaglio sui due spettacoli citati e soprattutto di come in essi alcuni elementi scenici precisi producano nello spettatore questi rimandi narrativi.Downloads
Pubblicato
2016-04-10
Come citare
Raffo, F. (2016). Le grand Architecte della Compagnie Pseudonymo (2013) e Sonno della compagnia OPERA (2011): due modalità narrative a confronto. Antropologia E Teatro. Rivista Di Studi, 7(7). https://doi.org/10.6092/issn.2039-2281/6056
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