Alle origini del baratto: l'Odin in Sardegna 1974-1975
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2039-2281/3995Parole chiave:
odin teatret, sardegna, baratto, eugenio barbaAbstract
Abstract – IT
La complessa vicenda del “baratto”, ideata e attuata da Eugenio Barba e l’Odin Teatret a partire dal 1973-74, è una delle più affascinanti imprese appartenenti alla storia del Nuovo Teatro del Novecento. Il saggio ricostruisce il più oggettivamente possibile la permanenza dell’Odin Teatret in Sardegna, tra il 1974 e il 1975, durante la quale le tante comunità sarde risposero spontaneamente alla proposta dell’Odin, "barattando" il proprio patrimonio di canti, balli e pratiche tradizionali. Nato nella città di Cagliari, l’autore ha potuto spesso cogliere nelle testimonianze di intellettuali e artisti isolani l’eco di quella avventura; una traccia viva, quando non proprio un modello mitico, per più di una generazione di operatori culturali tuttora attivi in Sardegna. Da qui il desiderio di ricucire il filo della memoria, nell’idea di restituire quanto più possibile anche una sottile zona del rimosso, osservando con attenzione le date di questa vicenda e alcune testimonianze ad esse correlate. In particolare, secondo l’autore, la così tanto celebrata fase avvenuta a Carpignano Salentino da maggio a ottobre del 1974, a cui si attribuisce convenzionalmente, da un punto di vista storico, la nascita del baratto, in realtà ha teso a oscurare un precedente assai rilevante, legato all’incursione in terra sarda di Barba e compagni, tra Campidano e Barbagia, avvenuta nel mese di gennaio dello stesso anno.
Abstract – EN
The complex history of the 'baratto', which was conceived and performed by Eugenio Barba and the Odin Teatret from 1973-74, is one of the most challenging and fascinating projects in the history of XX century theatre. The purpose of the present essay is to retrace, as objectively as possible, Odin's permanence in Sardinia between 1974 and 1975, a period during which many local communities gave a positive feedback to Barba's project by 'bartering' traditional songs, dance and rituals. Born in Cagliari (Sardinia's main city) the author has caught the echo of that experience through the voices of intellectuals and local artists; an experience that has become a definitive benchmark, a legendary event for more than a generation of cultural operators still active in the island. Stitching up the thread of memory, the author restores, as far as possible, a bygone history through a meticulous reconstruction of dates and statements. Particularly, the essay affirms that the celebrated period of Carpignano Salentino (May-October 1974), to which the birth of the 'baratto' is generally attributed, has overshadowed this very significant first Sardinian journey in Campidano and Barbagia at the very beginning of 1974.
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