La pratica del teatro nō fuori dal Giappone
un esempio di valorizzazione transnazionale di un bene intangibile nel quadro della Convenzione UNESCO 2003
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2039-2281/18690Abstract
Il workshop svolto all'Università Statale di Milano a novembre 2022, insieme allo spettacolo al teatro Franco Parenti eseguiti entrambi dalla compagnia Yamamoto di Ōsaka, sono tra gli eventi più recenti di teatro nō ai quali abbiamo potuto assistere in Italia grazie alle celebrazioni del 40° anniversario del gemellaggio tra Milano e Osaka. Per chi è impossibilitato a recarsi in Giappone, questi sono eventi unici ed importanti, soprattutto per chi non ha mai avuto occasione di vedere un nō dal vivo. Lo sono anche per rimanere in connessione con questa antica disciplina per chi già la conosce, un semplice fruitore o uno studioso. La prima semplice riflessione nasce dalla mia esperienza personale e dalla fortuna di aver potuto conoscere il nō gradualmente, come praticante, grazie alla trasmissione di preziosi insegnanti. Chi studia e ama quest’arte ha il dovere di sostenerne anche la divulgazione, non attraverso la censura ma attraverso una didattica volta a a indirizzare il fruitore che è non solo lo spettatore ma anche il possibile praticante. In Giappone operano circa 1185 attori di teatro nō e sappiamo che la maggior parte dei sostentamenti provengono dalla formazione degli allievi. Come passar quindi dalla conservazione alla divulgazione del patrimonio tutelato?
Downloads
Pubblicato
Come citare
Fascicolo
Sezione
Licenza
Copyright (c) 2023 Cristina Picelli
Questo articolo è soggetto a licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.