Il processo di candidatura come percorso di cambiamento: <em>The Practice of Opera Singing in Italy</em>

Francesco Bellotto; Orietta Calcinoni; Federico Domenico Eraldo Sacchi

doi:10.6092/issn.2039-2281/18688

Autori

Francesco Bellotto Conservatorio di Verona

Francesco Bellotto è regista, musicologo, insegnante. Si laurea in musicologia e negli anni della sua formazione accademica comincia a lavorare per il teatro. Nel 1991 vince il concorso nazionale per il “Laboratorio Lirico di Alessandria” e da allora firma diversi spettacoli lirici per importanti teatri: Teatro La Fenice (Venezia), Teatro Regio (Torino), Le Carrè (Amsterdam), Art Center (Seoul), Tokyo Bunka Kaikan (Giappone) e molti altri. I suoi studi musicologici indagano drammaturgia musicale, storia della messa in scena tra il XVII e il XX secolo. Pubblica articoli e saggi in riviste internazionali. Ha, inoltre, curato diverse monografie e miscellanee di studi. Insegna “Teoria e Tecnica dell’interpretazione scenica” e “Regia del Teatro Musicale” al Conservatorio di Verona. Tiene corsi e conferenze per università e istituti culturali internazionali. È attualmente membro di diversi comitati (Edizione Nazionale delle Opere di Gaetano Donizetti, Salvaguardia dell’Arte del Canto Lirico Italiano). È stato vicedirettore della Fondazione Donizetti (1997-2010). È stato direttore artistico del “Teatro Donizetti” di Bergamo (2004-2014).
Orietta Calcinoni

Orietta Calcinoni è Otorinolaringoiatria e Foniatra presso il Centro Medico Turati a Milano, in ambito medico è specializzata in prevenzione e valutazione di varie disfunzioni: perdite uditive, vestibolari, dell’olfatto e del gusto, disturbi della voce. Si interessa all’utilizzo professionale della voce sia per lo sviluppo di nuove valutazioni che per la pianificazione della prevenzione delle malattie e sorveglianza sanitaria nei professionisti in voce. Collabora, infatti con Medici del Lavoro e perizie medico-legali assicurative. Dal 1987 lavora al Teatro alla Scala, dove ha l’incarico di ORL e Foniatra. Dal 1990 al 2015, ORL in INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni e le Malattie del Lavoro – Direzione Regionale Lombardia). È membro di diversi team e comitati scientifici (Linee Guida Nazionale sulla Protezione dal Rumore nel Settore dello Spettacolo, Voice & Music Professionals Care Team, Herbs for Voice, Global Consortium for Chemosensory Research, COMET, UEP – Voice Committee-, PAMA, IVTOM, BVA, AIOLP, SIFEL, SIAF, GLO, RIOSARCAS ASSOCIATS). Dal 2022 è presidente di AIOLP.
Federico D. E. Sacchi

Federico Domenico Eraldo Sacchi si è diplomato in pianoforte al Conservatorio G. Cantelli di Novara, si è laureato in giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano e conseguentemente ha ottenuto un Master in Criminologia magna cum laude all’università Tor Vergata di Roma. Svolge da oltre vent’anni la professione di cantante lirico solista presso i principali teatri Europei, concentrandosi soprattutto sul repertorio Italiano rinascimentale, barocco e ottocentesco. Alla sua carriera di performer affianca dal 2010 un’intensa attività didattica presso istituzioni italiane ed estere, indirizzata principalmente alla dizione italiana funzionale al canto lirico. Formatosi in management presso l’Accademia del Teatro alla Scala e all’Università Bocconi di Milano, è attualmente Direttore artistico ed esecutivo del programma internazionale per cantanti lirici “Si parla, si canta”, Presidente del Comitato per la Salvaguardia dell’Arte del Canto Lirico Italiano e Presidente del Conservatorio G. Cantelli di Novara.

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2039-2281/18688

Abstract

Il contributo ripercorre la storia complessa e pluriennale della Candidatura dell’Arte del Canto Lirico Italiano perché rappresenta in qualche modo un utile “caso di studio”. Nel momento in cui gli autori scrivono, l’Elemento rappresenta la candidatura 2023 dello stato italiano senza aver ancora ricevuto la ratifica da parte dell’UNESCO per l’inclusione alla lista dell’Intangible Cultural Heritage. Tuttavia per il Comitato promotore la quantità e qualità di acquisizioni ottenute in questi anni di lavoro rappresenta già un risultato di crescita intellettuale e istituzionale ampiamente positivo. Dopo aver ripercorso la storia, viene descritta la multiforme comunità dei praticanti che ha espresso il dossier grazie al coordinamento tecnico-scientifico del Servizio II - Ufficio UNESCO del Segretariato Generale del Ministero della Cultura. Si tratta, infatti, della composizione di un board in cui per la prima volta operano verso obiettivi comuni – con strategie mirate – personalità e istituzioni di rilevanza assoluta (quali Teatro alla Scala, Accademia di S. Cecilia, l’Associazione delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, l’Associazione dei Teatri Italiani di Tradizione, Assolirica). L’articolo prende dunque in rassegna le principali acquisizioni: di carattere intellettuale (a cominciare da una più coerente – scientifica – definizione del bene e della sua immaterialità), istituzionale (la realizzazione di una rete di collaborazioni inesistente all’inizio del percorso) e progettuale (condivisione di azioni performative, scientifiche, divulgative e pedagogiche).