Conservare e valorizzare le arti performative nei contesti carcerari

Un caso di studio: l’Archivio Compagnia della Fortezza

Autori

  • Valeria Venturelli Alma Mater Studiorum - Università di Bologna

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2039-2281/18568

Abstract

La salvaguardia del patrimonio culturale immateriale risponde alla necessità di impedirne l'oblio e garantirne la trasmissione alle generazioni future. Nei contesti nascosti e marginalizzati, come le istituzioni totali, la creazione di archivi cartacei e digitali che documentano le pratiche culturali non solo consente la trasmissione del sapere ma anche la creazione di un ponte con la società.
L’articolo prende in esame il caso di studio della Compagnia della Fortezza diretta dal regista Armando Punzo che da più di trent’anni opera nella Casa di reclusione di Volterra. L’archivio della Compagnia della Fortezza rappresenta un patrimonio culturale e artistico di inestimabile valore per la storia del teatro in carcere e per il teatro contemporaneo in Italia e in Europa. Grazie alla sua creazione e conservazione, si garantisce la memoria e il lascito di un'esperienza capostipite nella ricerca teatrale, che ha permesso di trasformare un istituto di pena in istituto di cultura.

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Pubblicato

2023-12-05

Come citare

Venturelli, V. (2023). Conservare e valorizzare le arti performative nei contesti carcerari: Un caso di studio: l’Archivio Compagnia della Fortezza. Antropologia E Teatro. Rivista Di Studi, 14(15), 44–58. https://doi.org/10.6092/issn.2039-2281/18568

Fascicolo

Sezione

Articoli